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Valter Manzone 07/12/2021 0

Chi può proporre prestazioni di tanatoprassi

Riprendiamo oggi un argomento anche alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, sul tema della tanatoprassi.

La questione rimane molto controversa ma, dovendo sintetizzare, la risposta oggi è diventata, sul piano della legalità, negativa: non si può esercitare come tanatoprattori (o tanatoesteti) senza essere tanatoprattori autorizzati dal proprio Ordine Professionale all'esercizio della professione..

Infatti, attraverso una recente indagine, si nota che la tanatoprassi veniva considerata una professione non regolamentata per l'esercizio della quale lo Stato nulla avrebbe potuto imporre, oggi non è più così. Afferma infatti in sostanza la Assotan  che la tanatoprassi è una cura sanitaria, che può essere praticata previe autorizzazioni sanitarie solo da un tanatoprattore abilitato e menbro dell’Ordine Nazionale tanatoprattori.

Ricordo  che lo Stato sta regolamentando la tanatoprassi attraverso una legge che disciplina la professione del tanatoprattore, e suggerisce i luoghi dove eseguire le cure di tanatoprassi, i prodotti da utilizzare in base alla tipologia di sepoltura, e tutte le norme attuative necessarie.

Resto dell'avviso che esista la tanatoprassi come percorso di conoscenza non regolamentato nè regolamentabile  e che esista parallelamente una tanatoprassi di orientamento professionale ovviamente riservata a chi è un tanatoprattore abilitato.

Ci si può legittimamente chiedere quale sia la differenza sostanziale tra l'esercitare la professione di tanatoprassi con una formazione biennale o quella di  tanatoestetica con una formazione di 3 giorni e la risposta non è affatto semplice.

Sul piano meramente giuridico-professionale tutto si giocherà sulla chiarezza del contratto tra il professionista  ed il suo cliente (il cliente del tanatoesteta" cioè, non dovrà in alcun modo essere indotto a pensare di avere di fronte un tanatoprattore abilitato).

Sul piano scientifico culturale c'è chi sostiene, che la differenza sta nella totale assunzione di responsabilità e di capacità da parte dei due partecipanti (il professionista ed il suo cliente) al lavoro tanatopratico.

Mi spiego meglio, nella relazione che si instaura in assenza di regolamentazione non ci sono garanzie esterne (se non quelle generiche dei codici civile e penale che valgono per tutti allo stesso modo), nella relazione che si instaura all'interno di una professione regolamentata vi è invece, per entrambe i partecipanti, un "paracadute" (la garanzia dei titoli posseduti dal professionista, il codice deontologico, la vigilanza dei colleghi del professionista sul suo operato etc.). Il tanatoprattore abilitato non potrà neppure volendo rinunciare a tale "paracadute" così come il suo cliente non potrà far finta di non sapere che tale garanzia esiste. La relazione professionale dunque è in qualche modo protetta da terzi (lo Stato, la comunità professionale, la deontologia di tale comunità...).

Non vi è alcun dubbio sul fatto che questa professione debba privilegiare le garanzie che la tanatoprassi offre ai suoi utenti. Anche lo Stato ha interesse a che, in qualunque rapporto professionale, il cittadino sia fortemente tutelato. Ma non esistono solo le regole per un buon funzionamento del mercato professionale.

Credo che se dobbiamo considerare oggi la tanatoprassi come una professione regolamentata certo non abbiamo risolto il problema centrale. Uno dei grandi temi del Rapporto riguarda i tempi di formazione e la competenza dei formatori. 

Altro punto fondamentale è la necessità della trasparenza dei prezzi che devono essere determinati secondo criteri di totale obiettività per facilitare le scelte delle famiglie. Si dovrebbero istituire dei preventivi-tipo da depositare annualmente nei Comuni che dovrebbero metterli a disposizione del pubblico.

Credo in fine inoltre sarebbe utile che fossero più precisi sul tema della tanatoprassi (così come anche su altri argomenti). Infatti si parla di “trattamento conservativo” da un lato e di “toilette mortuaria: preparazione e trucco del defunto” dall'altro. Per molte famiglie la prima definizione appare poco chiara e non viene percepita correttamente. Nei casi in cui la toilette e la vestizione vengano eseguite di prassi dagli obitori o dalle imprese di pompe funebri non si rende logicamente necessario prevederne un costo (e tantomeno un costo elevato). Pare invece estremamente importante, se non essenziale, differenziare la tanatoprassi completa, dai trattamenti di presentazione. Un numero rilevante di famiglie non comprende la differenza tra le due modalità, il cui prezzo che può variare in maniera sostanziale visto che si tratta di due prestazioni completamente diverse. Occorre perciò che il tutto venga ben precisato e che i prezzi siano scritti “nero su bianco”.

Parleremo di questo aspetto più approfonditamente nei prossimi numeri di TanMagazine.

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Valter Manzone 05/10/2021 0

Professione e competenze

La regolamentazione delle professioni come la tanatoprassi dovrebbero seguire principi specifici. In particolare nella definizione delle norme di pratica professionale.

 

Il mondo Funerario è seriamente soggetto a interventi normativi, e la nuova regolamentazione dovrebbe essere motivata dall’esigenza di proteggere le famiglie dalle conseguenze di servizi di scarsa qualità qualora esistano problemi di informazione asimmetrica. Per esempio, può essere molto difficile per una persona comune individuare – e quindi evitare – un tanatoprattore incompetente. Poiché essere serviti da un tanatoprattore poco capace può avere conseguenze potenzialmente molto sgradevoli, è preferibile regolamentare l’accesso alla professione tanatopratica per impedire agli incapaci di operare sul mercato.  

Naturalmente, limitare l’accesso a un mercato come quello della tanatoprassi ha necessariamente un costo: rispetto a uno non regolamentato, vi opererà un minor numero di professionisti e di conseguenza i prezzi saranno più elevati. Non c’è dubbio che preservare o migliorare la qualità dei servizi (tanatopratici) offerti a un sistema funerario che si trova in un momento storico come quello che stiamo attraversando con la nascita e diffusione delle Case Funerarie su tutto il territorio sia desiderabile o forse necessario.

Nonostante la ragionevolezza del principio oggi il settore funebre italiano manca sul problema più serio: nella maggior parte dei casi si osservano persone del settore o impresari funebri partecipare a corsi di 3/5 giorni senza alcun esercizio pratico su casi reali, quando per una buona formazione accorerebbero almeno 100 casi reali a partecipante. No invece gli impresari italiani a fine dei 3/5 giorni  portano a casa un attestato che  subito appendono dietro la loro scrivania e si sentono tanatoprattori super professionisti. Tutto questo assolutamente non garantisce il miglioramento della qualità dei servizi rivolti alla salma oggi sempre più presenti. 

Questi risultati sul comportamento delle imprese funebri italiane  deve necessariamente portarci a concludere che si debba Regolamentare  l’accesso alla professione sulla cura della salma. Infatti, è del tutto evidente che in alcuni casi le conseguenze di un cattivo servizio sono talmente disastrose da giustificare largamente una forma di regolamentazione dell’accesso alla formazione sulla cura delle salme.

In realtà il punto cruciale riguarda il livello minimo di conoscenze (di vario tipo, comportamentali incluse) necessario per esercitare la professione del tanatoprattore.

Il tanatoprattore professionista iscritto all’Ordine Nazionale Tanatoprattori O.N.T. avrà dei requisiti professionali che saranno oggetto di verifiche periodiche perche si mantenga l’appartenenza all’ordine o alla professione.

L’Ordine è composto da quasi 30 professionisti.

Attraverso un numero verde è possibile richiedere un iscritto all’Albo, richiedere la sua scheda personale con la descrizione delle esperienze effettuate e trovare i suoi contatti.

La ricerca a breve potrà essere effettuata anche online per cognome o numero di matricola oppure in base alle esperienze professionali e ai principali ruoli svolti. Questo secondo criterio è valido solo per i professionisti che hanno compilato il proprio profilo professionale attraverso l’area iscritti.

I professionisti preparati e competenti hanno l’esigenza di essere tutelati dalla concorrenza non qualificata di professionisti improvvisati, offrendo al mercato la verifica oggettiva delle competenze realmente possedute.

I clienti, per affidarsi ad un professionista, hanno necessità di disporre di una forma di “garanzia preventiva” per ottenere prestazioni adeguate alle loro esigenze ed essere salvaguardati dal rischio di affrontare inconvenienti o incorrere, nella peggiore delle ipotesi, nel danno.

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Valter Manzone 17/09/2020 0

Tanatoprassi: ovvero dare dignità ai defunti

«Ho sempre avuto la passione per l’anatomia. Quando però ho visto morire una cugina di 19 anni, stroncata da un cancro che l’aveva devastata anche fisicamente, ho deciso che mi sarei dedicata a ridare dignità alle persone defunte, specialmente a quelle che la malattia cambia, in modo sostanziale». Antonia Fiorentino, che da Bolzano è giunta nella città di Zizzola, svolge una professione davvero particolare, essendo una tanatoprattrice. Insieme a una decina di colleghi in tutta Italia, dedica la sua attività lavorativa all’arte della tanatoprassi, la disciplina che si occupa della cura e della conservazione temporanea delle salme. Disciplina questa che nasce in America, durante la guerra di Secessione, e che viene portata in Italia da Andrea Fantozzi, che si è impegnato a lungo per diffondere questa pratica.

Continua Antonia: «Dopo i miei studi a Roma, sono diventata tanatoprattrice; Svolgendo un corso organizzato dall’I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi) e dall'Università Degli Studi di Roma Tor Vergata, della durata di 3 anni, succesivamnete mi sono dedicata insieme ad ASSOTAN e I.N.I.T.  a parlare di questa disciplina, facendo dei convegni in giro per l’Italia. E questo ha indotto dottori e impresari di pompe funebri a rendersi sempre più conto dell’importanza e della valenza di questa disciplina. E dopo l’interesse che ci ha dimostrato l’Asl Cn2, stiamo lavorando per proporre e divulgare i servizi di tantatoprassi anche in questo territorio».

Antonia Fiorentino, oggi lavora con la Società Italtan srl una società di servizi e prodotti di tanatoprassi sempre fondata da Andrea Fantozzi, presidente dell’I.N.I.T. e fondatore dell’Ait (Associazione italiana di tanatoprassi), insieme ad Antonia ci sono altri tanatoprattori ufficialmente riconosciuti dall’Ordine Nazionale Tanatoprattori O.N.T., conclude: «le onoranze funebri si occupano di tutta la parte burocratica e della realizzazione del funerale. La nostra attività comporta l’igienizzazione, la cura, la conservazione e la conseguente presentazione del defunto alla famiglia.

La nostra tecnica deve essere regolamentata giustamente dallo Stato italiano, perchè oggi, ha una forte utilità nelle varie case funerarie che stanno sorgendo in tutta Italia, e che anche a Bra sono presenti».

Valter Manzone

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